L’ambizioso progetto di digitalizzazione dei circa 82.000 manoscritti della Biblioteca vaticana (41 milioni di pagine, circa 45 milioni di miliardi di byte) ha quasi raggiunto la cifra di 6.500 manoscritti digitalizzati. È questo il numero che campeggia sulla home di Digita Vaticana, l’associazione senza scopo di lucro che promuove il progetto e raccoglie i fondi per il suo completamento.

“Codex Benedictus”, l’abate Desiderio offre il volume a S. Benedetto (sec XI).

Sembra che lo spirito umanistico e universalistico della Biblioteca vaticana, nata nel 1451 per volere di Papa Niccolò V, si rinnovi e si riaffermi dopo più di cinque secoli. Grazie all’accordo siglato nel 2014 tra la Biblioteca vaticana e la corporation giapponese NTT data, non saranno più solo gli studiosi accreditati a poter consultare questo inestimabile tesoro dell’umanità, ma ciascuno di noi sarà libero di farlo, gratuitamente e dalla propria abitazione.
Già da questo momento, collegandosi al sito Digita Vaticana, che a sua volta rimanda alla pagina della Digital Vatican Library, si possono sfogliare, analizzare o scaricare preziose immagini. Dopo esser stati digitalizzati, i manoscritti  verranno custoditi  in un bunker antiatomico e le immagini saranno conservate in due datastorage distanti e protetti.

Per la digitalizzazione dei manoscritti si è deciso di adottare il formato FITS (Flexible Image Transport System – “Sistema flessibile di trasporto immagini”).  Si tratta di un formato completamente gratuito, nato negli anni Settanta del XX secolo, per memorizzare immagini e dati in astronomia e astrofisica spaziale e favorirne lo scambio tra scienziati del settore. Come si apprende dalla pagina dedicata ai FITS del sito della Biblioteca vaticana, la regola aurea di questo formato è «once FITS, always FITS». Infatti, i dati salvati in questo formato dovranno essere sempre leggibili negli anni successivi, anche a dispetto delle evoluzioni del formato, perché la compatibilità con le versioni precedenti è fondamentale per garantire la fruibilità nel tempo.

Per saperne di più

La Biblioteca vaticana custodisce un patrimonio di testimonianze storiche che vanno dalla letteratura alla storia, dall’arte al diritto, dall’astronomia alla matematica, dalle scienze naturali alla medicina.
• oltre 80.000 manoscritti
• circa 100.000 unità archivistiche
• circa 9.000 incunaboli
• decine di migliaia di cinquecentine e seicentine
• 1.600.000 libri
• 150.000 stampe, disegni e matrici
• oltre 150.000 fotografie

Il sito Digita Vaticana

Digital Vatican Library

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