- 7 Agosto 2020- Silverio Novelli - Margherita Sermonti (Icar - Redazione San) - Quando c’è crisi, quando c’è trauma, scatta la resilienza. Parola chiave di questa crisi pandemica, parola chiave del discorso pubblico da quando le crisi di sistema, con maggiore frequenza, spazzano i continenti abitati dai ricchi e, soprattutto, dai meno ricchi, i meno forti, i meno protetti, i più fragili. 
- 20 Luglio 2020- Gianni Penzo Doria (Archivio di Stato di Venezia) - La ricerca in archivio può condurre a mete improvvise dopo giornate lunghe e infruttuose e a riscontri imprevedibili, come in un guizzo. Alcuni parlano di serendipity, anche se preferisco pensare a percorsi irrazionalmente guidati all’interno dell’infinito archivistico. 
- 6 Luglio 2020- Anna Miotto (Università degli studi di Padova) - Risale al 2012 il ritrovamento, nell’Archivio di Stato di Firenze, di un piccolo tesoro cartografico, conferito nel lontano 1919. Si tratta di una ricca collezione di carte militari risalenti al primo conflitto mondiale, che restituisce con dovizia di particolari l’immagine di ampi tratti della linea del Piave e del fronte del Cadore. 
- 16 Giugno 2020- Massimiliano Grandi (Records Manager at Imperial War Museums) - In tutto il mondo ferve ormai da più di tre mesi il dibattito sul possibile ruolo che le applicazioni digitali di tracciamento possono avere nell’opera di generale contrasto all’epidemia planetaria di Covid-19. 
- 12 Giugno 2020- Ilaria Romeo (responsabile Archivio storico CGIL nazionale) - Lo scorso 8 marzo chiudevano i Musei, le Biblioteche e gli Archivi di tutta Italia. Sbarrate le porte, il mondo della cultura si è aperto a modalità alternative di fruizione, sfruttando le possibilità offerte dagli strumenti digitali e reagendo con prontezza e creatività alla chiusura forzata lavorando da remoto alle attività di ricerca, catalogazione e comunicazione di contenuti online. 
- 11 Giugno 2020- Silverio Novelli - Margherita Sermonti (Icar - Redazione San) - «Questi giorni di casalinghitudine – il neologismo bellissimo, è il titolo di un libro di Clara Sereni del 1987 – hanno cambiato in parte il nostro lessico. Nel covidizonario, infatti, non ci sono solo parole nuove (anche scherzose come apericall, coronababy, o covidiota). Ci sono parole vecchie che tornano a vecchi significati (i virus sembravano ormai una questione informatica e la viralità un invidiabile privilegio degli influencer) o si sbilanciano verso significati diversi (le persone positive ora ci mettono paura, per la trasmissione non si fanno più tanti complimenti). La speranza è che tutto questo abbia cambiato anche il nostro rapporto con la lingua: che possa aiutarci a comprendere meglio lo sfaccettato spessore delle parole e insegnarci, magari, a trattarle con un’altra cura». 
- 22 Aprile 2020- Maria Chiara Cozzi (Icar) e Pasquale Orsini (Icar) - In occasione del 75° anniversario della liberazione d’Italia viene resa pubblica una anteprima del portale internet Partigiani d’Italia, che permette di consultare le schede relative alle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nel fondo Archivio per il Servizio Riconoscimento Qualifiche e per le Ricompense ai Partigiani (Ricompart). 
- 30 Marzo 2020- Donato Pasculli (Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia e della Basilicata) - L’archivio privato della Belleli Offshore s.r.l. di Taranto è l’archivio di una delle principali imprese del distretto industriale tarantino della seconda metà del Novecento. Il gruppo era stato fondato nel 1947 da Rodolfo Belleli a Mantova e aveva iniziato la sua attività con la costruzione di impianti idraulici e di riscaldamento. 
- 27 Marzo 2020- Claudia Salmini (già Archivista di Stato) - Maria Francesca Tiepolo (31 maggio 1925 - 13 marzo 2020), direttore dell’Archivio di Stato di Venezia dal settembre 1977 al maggio 1990, era una donna minuta, dai grandi occhi azzurri, che si spalancavano ad effetto quando voleva sottolineare la sua distanza dall’interlocutore, o diventavano ridenti nell’anticipare una battuta in arrivo. 
- 4 Dicembre 2019- Silverio Novelli - Margherita Sermonti (Icar - Redazione San) - «Camìcia, dicono negli uffizii pubblici quel foglio di carta soda, bianco o in colore, con diverse indicazioni sopravi, nel quale si raccolgono tutte le carte e atti riguardanti una faccenda. Dirai più esattamente ‘coperta’ e ‘copertina’». Non piaceva proprio a Costantino Arlìa (1829-1915), puntiglioso "linguaiolo" (secondo Carducci), questo uso della parola camicia. Con la collaborazione di Pietro Fanfani (1815-1879), che sembra si sia limitato alla revisione materiale a ad alcuni consigli metodologici, il purista calabrese scrisse il Lessico della corrotta italianità. Il volume, pubblicato nel 1877, fu poi riveduto e ampliato nel 1881, 1890 e 1898 con sovraccarico di sdegno nel titolo: Lessico dell'infima e corrotta italianità. 
 
											
				 
			
											
				












