Pochi giorni dopo il terremoto, il soprintendente archivistico dell'Umbria e delle Marche, Mario Squadroni, e il funzionario Alessandro Bianchi hanno eseguito dei sopralluoghi in alcune località delle Marche e dell'Umbria per verificare le condizioni degli archivi locali.

Arquata del Tronto dopo pochi giorni dal sisma.

ARQUATA DEL TRONTO (AP) Archivio storico comunale

Sopralluogo del 1° settembre 2016 a cura del soprintendente archivistico dell’Umbria e delle Marche Mario Squadroni e del funzionario Alessandro Bianchi. Dalla relazione del 2 settembre 2016.

La visita è stata possibile a seguito di una richiesta scritta presentata al prefetto di Rieti dott. Fabio Carapezza Guttuso, preposto all’Unità di coordinamento nazionale. Del sopralluogo è stato avvisato il Segretariato regionale Mibact delle Marche.
La visita è stata effettuata con grandi difficoltà operative e con la scorta prima dei Carabinieri e successivamente dei Vigili del fuoco di Bologna, nella persona dell’ing. Marco Vannini.
Il centro storico del paese di Arquata del Tronto è pressoché distrutto e completamente evacuato. Tutto il perimetro è stato transennato e sottoposto a vigilanza diurna e notturna.
Raggiungere la sede comunale, sita in piazza Umberto I, n. 20, è stato alquanto complicato, dal momento che si è dovuti passare tra case crollate e macerie; il palazzo comunale, seppur gravemente danneggiato e pericolante è ancora in piedi e il tetto, da quel che è stato possibile accertare, non ha subito gravi danni.
I Vigili del fuoco non hanno consentito, vista la gravità della situazione, l’accesso all’interno dell’edificio.
Da una relazione agli atti della Soprintendenza archivistica delle Marche risulta che l’archivio storico comunale è collocato in un seminterrato del palazzo comunale di 55 metri quadri; l’accesso è situato in via delle Carceri. La documentazione occupa circa 100 metri lineari di scaffalature ed è costituita da 700 buste e 300 registri, compresi in un arco cronologico che va dalla seconda metà del sec. XVI agli anni Settanta del ’900; si conservano inoltre altri archivi aggregati (ECA e ONMI). La documentazione è solo in parte ordinata e corredata da sommari elenchi di consistenza.

L’archivio di deposito è posto nella soffitta del palazzo comunale, che misura circa 300 metri quadri; la documentazione, dagli anni ’70 del ’900 ai giorni nostri, è collocata in circa 130 metri lineari di scaffalatura.
Le carte sono ordinate secondo le competenze dei vari Uffici: Anagrafe e stato civile, Ufficio ragioneria, Ufficio tecnico Lavori pubblici, Delibere di Giunta e del Consiglio, Carteggio e altro.
Vista la gravità della situazione tutta la documentazione (archivio storico, di deposito e corrente), che al momento non sembra correre ulteriori pericoli, non appena le strutture saranno messe in sicurezza dovrà essere trasferita. L’Archivio di Stato di Ascoli Piceno ha dato la propria disponibilità ad accogliere le carte dei suddetti archivi.
Il sottoscritto ha avuto un colloquio con Mario Polidori, referente per l’archivio del Comune, il quale ha comunicato che il giorno 31 agosto 2016, con grave rischio e pericolo, formando una “catena umana”, ha prelevato dall’Ufficio anagrafe i registri dei nati dal 1910 ad oggi (circa 60 registri) e li ha trasferiti in luogo sicuro. Il sig. Polidori ha confermato quanto dal sottoscritto accertato, cioè che gli archivi non hanno al momento subito danni irreparabili, e ha manifestato la assoluta necessità di trasferirli quanto prima.
Il sottoscritto ha cercato di prendere contatti con il sindaco di Arquata del Tronto, ma non ha potuto incontrarlo per i pressanti impegni che aveva quel giorno.
Lo scrivente ha richiesto all’ing. Vannini dei Vigili del fuoco di poter visionare l’archivio della parrocchia del SS. Salvatore, delle chiese di San Francesco, di Santa Maria di Pretare, di Santa Croce di Pescara, frazioni di Arquata, e delle scuole (d’Infanzia, Primaria e Media), ma non ne è stato consentito l’accesso. La chiesa di Santa Croce di Pescara del Tronto è stato tuttavia coperta dai Vigili del fuoco con oppositi teloni onde evitare ulteriori danni causati dalla pioggia, su indicazione dello scrivente Ufficio.
Il sottoscritto ha preso contatti con l’archivista della diocesi di Ascoli Piceno don Elio Nevigari, direttore della Commissione per l’Arte Sacra e i beni culturali della diocesi (collabora con don Elio Andrea Martinelli). Don Elio si è impegnato a fornire i dati sugli archivi ecclesiastici, per facilitare i prossimi sopralluoghi, e a collaborare con questa Soprintendenza.

___________________________________________________________________________________________________________

MONTEGALLO (AP) Archivio storico comunale

Sopralluogo del 1° settembre 2016 a cura del soprintendente archivistico dell’Umbria e delle Marche Mario Squadroni e del funzionario Alessandro Bianchi. Dalla relazione del 5 settembre 2016.

Conservato presso il palazzetto Branconi di Balzo, frazione principale di Montegallo. Struttura lesionata. La documentazione non risulta danneggiata.
È stato impossibile entrare perché la struttura è dichiarata inagibile.

Appena arrivati a Balzo, sede del Comune di Montegallo, i primi contatti sono stati presi presso il Centro Operativo Comunale (C.O.C), a cui sono assegnate le seguenti funzioni di supporto: Responsabile Sala Operativa; Funzione Tecnica e di Pianificazione; Funzione Sanità Assistenza Sociale e Veterinaria; Funzione Volontariato; Funzione Materiali e Mezzi; Funzione Servizi Essenziali – Attività Scolastiche; Funzione Censimento Danni, Persone e Cose; Funzione Strutture Operative Locali e Viabilità; Funzione Telecomunicazioni; Funzione Assistenza alla Popolazione.

Il C.O.C. e stato allestito in un camping.
Mentre chiedevamo informazioni abbiamo incontrato due funzionari della Regione Marche che stavano effettuando i sopralluoghi nelle chiese. I due, assistiti da addetti dei Vigili del fuoco, e accompagnati da padre Eddy, parroco della parrocchia di S. Michele Arcangelo di Castro, oltre a verificare il danno subito dalla chiesa, avevano individuato, all’interno, l’archivio parrocchiale. Padre Eddy ci ha fornito il nominativo del responsabile, l’archivista della diocesi di Ascoli Piceno don Elio Nevigari, direttore della Commissione per l’Arte Sacra e i beni culturali della diocesi (collabora con don Elio Andrea Martinelli). Don Elio si è impegnato a fornire i dati sugli archivi ecclesiastici, per facilitare i sopralluoghi, e a collaborare con questa Soprintendenza.
Giunti al palazzetto comunale, risultato inagibile, abbiamo trovato in loco il vice sindaco, Tiziano Pignolini, che stava effettuando i primi sopralluoghi con due geologi.
Con il vice sindaco abbiamo scambiato i numeri telefonici e siamo rimasti d’accordo che, appena gli eventi lo avessero permesso, saremmo intervenuti per recuperare e salvaguardare la documentazione conservata negli archivi del territorio comunale.

___________________________________________________________________________________________________________

VISSO (MC) Archivio storico comunale

Sopralluogo del 1° settembre 2016 a cura del soprintendente archivistico dell’Umbria e delle Marche Mario Squadroni e del funzionario Alessandro Bianchi. Dalla relazione del 5 settembre.

L’Archivio storico comunale è conservato presso un palazzetto in via Buoncompagni (edificio non ristrutturato a seguito del sisma del 1997).
Lievi danni alla struttura, che risulta agibile.
La documentazione non risulta danneggiata.
L’Archivio storico comunale, di grande interesse, conserva materiale membranaceo e cartaceo a partire dal 1255, pur avendo subito ingenti perdite a causa di un incendio nel 1477.
Il complesso è stato ordinato nel 1901 a cura di Luigi Fumi; in seguito è stato inventariato e riordinato secondo il metodo storico, tra il 1976 ed il 1980, a cura di Pio Cartechini per conto della Soprintendenza Archivistica per le Marche; tale ordinamento è andato in parte perduto a motivo del completo trasferimento dell’archivio realizzatosi tra il 1989 ed il 1992 (descrizione tratta da SIUSA).

Conservati nel Museo dei Manoscritti Leopardiani presso il Museo-Pinacoteca Civico e Diocesano, ex chiesa di Sant’Agostino, i manoscritti sono stati trasferiti a seguito dei danni provocati dal terremoto all’ex chiesa di Sant’Agostino, in una cassetta di sicurezza presso la filiale Nuova Banca Marche di Camerino. Il vice sindaco di Visso, con il quale abbiamo avuto un colloquio, ci ha confermato l’avvenuto trasferimento dei manoscritti di Giacomo Leopardi; il sindaco, Giuliano Pazzaglini, con nota del 5 settembre 2016, ha ufficialmente comunicato il trasferimento a questa Soprintendenza, rimanendo in attesa “di decidere quali iniziative avviare per la loro custodia definitiva”. I Manoscritti Leopardiani erano giunti a Visso dal collezionista Prospero Viani di Bologna, che, trovatosi in difficoltà economiche, decise di vendere parte delle sue opere leopardiane. Il 24 marzo 1868 furono acquistati, per 400 lire, da Gaola Antinori, sindaco di Visso, attraverso un mediatore, Filippo Mariotti, il quale accompagnò i preziosi cimeli con un messaggio che così recita: “Ecco i manoscritti leopardiani che Visso conserverà per ornamento suo e per gloria d’Italia”.
La raccolta di manoscritti esposti al Museo comprende i sei Idilli: L’Infinito, La Sera del giorno festivo, La Ricordanza o Alla Luna, Il Sogno, Lo Spavento notturno, La Vita Solitaria; cinque Sonetti in persona di ser Pecora fiorentino beccaio; l’Epistola al conte Carlo Pepoli; la prefazione alla seconda edizione del Commento alle Rime del Petrarca e quattordici lettere indirizzate agli Stella di Milano tra il 1825 e il 1831, alcune da Recanati altre da Bologna. Sono componimenti che manifestano “situazioni, affezioni, avventure storiche” dell’animo, come il Leopardi stesso scrive, rivelatori dell’intima solitudine di un genio intento ad esplorare i meandri del proprio cuore e a fare della natura la sua più cara confidente (cfr. i siti musei.sibillini.net; regione.marche.it).

___________________________________________________________________________________________________________

Sopralluoghi del 24 agosto 2016, realizzati dal funzionario Alessandro Bianchi. Dalla relazione del 29 agosto 2016.

NORCIA (PG) Archivio storico comunale e archivi statali (notarile, giudiziario antico)

Conservati presso il Complesso monumentale di San Francesco sede della biblioteca comunale e dell’archivio.
Nessun danno alla struttura.
La documentazione non risulta danneggiata.

Non sono riuscito a entrare nell’edificio perché la biblioteca comunale, da cui si accede all’archivio, era temporaneamente chiusa.
Dall’esterno la struttura non sembra aver subito danni.
Telefonicamente ho provato a contattare l’assessore Giuseppina Perla e la responsabile del settore beni culturali del comune, Donatella Bucchi, ma non hanno risposto. Successivamente ho contattato Caterina Comino, archivista volontaria, che si è resa disponibile ad effettuare un sopralluogo, se accompagnata dai Vigili del fuoco o da addetti della Protezione civile. Vista, però, l’urgenza degli interventi in cui erano occupati a sostegno degli sfollati e nelle verifiche degli edifici, il sopralluogo è stato rimandato.

___________________________________________________________________________________________________________

PRECI (PG) Archivio storico comunale

Conservato presso la ex sede della Comunità, ora sede della Comunanza agraria di Preci.
Lievi danni alla struttura.
La documentazione non risulta danneggiata.

___________________________________________________________________________________________________________

CASCIA (PG) Archivio storico comunale

Conservato presso palazzo Carli, sede anche della biblioteca comunale.
Nessun danno alla struttura.
La documentazione non risulta danneggiata.
Informazioni fornite telefonicamente da Fulvio Porena, bibliotecario e conservatore dell’archivio.

___________________________________________________________________________________________________________

MONTELEONE DI SPOLETO (PG) Archivio storico comunale

Conservato presso il palazzo Comunale.
Nessun danno alla struttura.
La documentazione non risulta danneggiata.
Informazioni fornite telefonicamente dal segretario comunale.

{gallery}Marche e Umbria{/gallery}

Vuoi lasciare un commento?