La sera del 13 maggio 2022, a Ragusa, nella splendida cornice di piazza S. Giovanni, alla presenza delle autorità, delle scuole e di tutti gli interessati, ha avuto luogo un grande evento pubblico, la presentazione alla cittadinanza del progetto Alla scoperta di Ragusa e del suo paesaggio culturale, avviato nello scorso autunno e da poco concluso.

Il progetto, realizzato da Archivio degli Iblei, Ecomuseo Carat, Archivio di Stato di Ragusa, Università di Catania e Associazione Insieme in città, finalizzato ad approfondire la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale ibleo, ha inteso coinvolgere scuole e istituzioni cittadine, prevedendo una prima parte formativa riservata al corpo docenti, seguita da una seconda, construens, in cui gli insegnanti, con il supporto di enti, istituzioni e soggetti privati, hanno sviluppato specifici percorsi didattici con le classi, ognuno dei quali dedicato alla riscoperta di un luogo della città, indagandone le tematiche secondo modalità, soluzioni e prospettive diverse. A suggello delle ricerche compiute, per ogni laboratorio è stato realizzato un cortometraggio, grazie all’apporto di tre registi che hanno costantemente seguito e accompagnato le classi durante le varie fasi.
L’Archivio di Stato di Ragusa è risultato tra i soggetti maggiormente coinvolti, figurando nella gran parte dei progetti scelti dagli insegnanti. Ciò ha portato all’attivazione di specifici laboratori didattici presso il nostro Istituto, nei quali docenti e studenti si sono dedicati, con passione, curiosità e intraprendenza, allo studio di fonti e documenti, spesso inediti, di grande interesse scientifico.

Qui di seguito i laboratori sviluppati presso l’Archivio di Stato di Ragusa, con i titoli dei relativi cortometraggi con luoghi e soggetti interessati:

Propaganda e urbanistica
Piazza Libertà, Ponte Nuovo e piazza del Popolo – Classe V C dell’I. I. S. “G. B. Vico, Umberto I, R. Gagliardi” di Ragusa; docenti: Floriana Antoci e Carmela Leone; tutor videomaking: Francesco Bocchieri.

Un posto civile
Ospedale Civile – Classe II AL I. I. S. “G. B. Vico, Umberto I, R. Gagliardi” di Ragusa; docenti: Valentina Salvo e Gabriella Giampiccolo; tutor videomaking: Andrea Di Paola.

La tomba dei “picialuori”
Cimitero di Ragusa Superiore – Classe V A LES dell’I.I.S. “G. B. Vico, Umberto I, R. Gagliardi” di Ragusa; docenti: Maria Cicero e Maria Tumino; tutor videomaking: Andrea Giannone.

Quel che passa il convento
Ex Convento dei Cappuccini – Classe I A Eno dell’I. I. S. “G. Ferraris”; docente: Sergio Vitale; tutor videomaking: Andrea Di Paola.

Ritratto di donna su ringhiera
Rotonda Maria Occhipinti – Classe II F dell’Istituto Comprensivo “Francesco Crispi” di Ragusa; docente: Giovanna Cascone; tutor videomaking: Andrea Di Paola.

Come si evince dall’elenco, ogni laboratorio ha preso ad oggetto – e come punto di partenza – uno specifico luogo della città, sviluppando la ricerca attraverso il ricorso alle fonti archivistiche, uno studio condotto in forma laboratoriale che ha permesso di raccogliere una gran mole di dati, connettendo le informazioni sulle evidenze paesaggistiche, urbanistiche e architettoniche a tematiche di portata più generale, riguardanti la storia del territorio. Allo straordinario sviluppo urbanistico avvenuto durante il Ventennio, in seguito all’elevazione di Ragusa a capoluogo di Provincia (1926), sono dedicati i primi due progetti: essi, attingendo a quell’inesauribile bacino documentario delle carte del fondo Prefettura di Ragusa, hanno sapientemente documentato la costruzione di alcune delle numerose opere pubbliche di quegli anni, coerentemente con un ambizioso progetto urbanistico destinato a trasformare per sempre la faccia di una parte della città.
Al tema dell’industria mineraria ed estrattiva è dedicato il terzo laboratorio, che prende le mosse da un luogo altamente simbolico, il monumento eretto nel cimitero di Ragusa presso la tomba dei picialuori, cioè dei lavoratori impegnati nell’estrazione della pece, una delle principali realtà dell’economia ragusana dei secoli XIX-XX. Anche in tal caso i documenti dell’Archivio di Stato sono stati di aiuto, per documentare l’attività delle miniere, le società coinvolte, le condizioni dei minatori, la storia delle lotte sindacali.
Di tutt’altro registro la ricerca dedicata all’ex convento dei Capuccini (sec. XVII), sito nel quartiere antico di Ragusa Ibla, oggi sede di un’attività ristorativa e di un’importante scuola di cucina. La ricerca sui Libri di introito ed esito del convento, conservati presso il fondo Corporazioni religiose, ha permesso di ricostruire le abitudini alimentari della comunità monastica e di recuperare antiche ricette della tradizione culinaria locale, poi riprodotte nel laboratorio di cucina dell’Istituto alberghiero. Un ponte tra passato e presente, tra diverse realtà preposte a custodire e a valorizzare il patrimonio culturale e gastronomico.
Alla memoria di Maria Occhipinti è invece dedicato l’ultimo dei progetti citati, prendendo spunto dal belvedere ad essa dedicato. Il laboratorio presso l’Archivio ha in tal caso offerto la possibilità di approfondire le vicende del gennaio 1945 (i famosi moti del “non si parte”), con l’azione antimilitarista di Maria Occhipinti, donna del popolo, che non esitò a offrirsi come “scudo umano” per impedire che i giovani ragusani partissero per la guerra.

Tutti i contributi, i cortometraggi e i materiali dei laboratori, così come una mappa interattiva, sono ora disponibili sul sito:
https://www.labstoria.it/allascopertadiragusaedelsuopaesaggioculturale/

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