Dall'epoca medievale, un'istituzione profondamente innervata nel tessuto culturale e civile della città. Un archivio che contiene 33.000 unità archivistiche, ricco di storia e prospettive.
La presenza dell’Archivio storico comunale di Imola in biblioteca è il risultato di una tradizione secolare. Le antiche carte della comunità imolese dal XII secolo all’inizio dell’Ottocento, custodite nel palazzo comunale, vengono affidate nel 1902 alla Biblioteca comunale.
Il primo nucleo dell’Archivio storico comunale è così consegnato alla Biblioteca comunale, una grande biblioteca di tradizione (con un patrimonio ad oggi di oltre 540.000 volumi) che trae origine dall’antica libreria francescana. La sede è infatti il convento di San Francesco divenuto con le soppressioni napoleoniche il contenitore culturale privilegiato della città.
Nel Nocevento, con l’affidamento dell’Archivio alla Biblioteca comunale, azione che avrebbe facilitato la consultazione degli atti da parte degli studiosi, si rafforza l’identità dell’ex convento di San Francesco quale unico istituto di conservazione della città, luogo idoneo per la custodia della memoria cittadina e collettiva (tale è rimasto sino all’istituzione – negli anni Settanta del Novecento – della Sezione di Archivio di Stato di Imola).
Chi spinge e indirizza l’amministrazione verso questa scelta è Romeo Galli, direttore per 40 anni della Biblioteca, socialista e cooperatore, studioso e storico locale, personaggio in cui molti cittadini e intellettuali riponevano fiducia e riconoscevano stima sino ad “affidare a lui” e all’istituto che dirigeva il proprio archivio. Con Galli si inaugura una fertile stagione caratterizzata da una politica di sistematica raccolta di fondi archivistici e librari.
È negli anni Novanta del secolo scorso che la Sezione Archivi comincia a emergere all’interno dei Servizi bibliotecari e ad acquisire una fisionomia di “servizio” autonomo: servizio aperto al pubblico, con dotazione di personale qualificato.
Il patrimonio archivistico dell’Archivio storico comunale di Imola comprende oltre 33.000 unità archivistiche per circa 2.235 metri lineari di documentazione ed è articolato in 6 nuclei principali: Archivio storico comunale (1084-1975); Archivi di enti ospedalieri e assistenziali (secc. XIV-XX); Archivi di associazioni ed enti (1823-2010); Archivi famigliari e di persone, carteggi privati (secc. XII-XX); Risorgimento e guerre (1796-1945); Archivio notarile mandamentale di Imola (1911-2004). Tra gli archivi famigliari e di persone custoditi nell’Archivio storico rivestono particolare importanza per la storia politica italiana l’Archivio Andrea Costa e l’Archivio Giovanni Codronchi junior. Per gli archivi di enti ospedalieri e assistenziali si segnalano invece l’Archivio Ospedale psichiatrico provinciale Luigi Lolli e l’Archivio Manicomio dell’Osservanza di Imola, le cui carte sono fondamentali per conoscere e ricostruire la storia medica, sociale ed economica – non solo locale – tra Otto e Novecento.
L’Archivio storico ha acquisito sempre maggior fisionomia come servizio strutturato e anche un’identità specifica nel contesto culturale cittadino. Infatti grazie a questa consapevolezza l’Archivio storico si è aperto verso l’esterno e ha instaurato un dialogo con la città proponendo incontri rivolti alla cittadinanza nell’ambito di eventi particolari che scandiscono la vita civile e culturale della comunità.
Interlocutore privilegiato dell’Archivio storico è certamente la scuola. Nel tempo l’offerta didattica si è ampliata e arricchita cercando di incontrare e recepire le esigenze del mondo scolastico.
Ogni anno numerose classi vengono in archivio per visite generali, percorsi tematici e laboratori. Oltre alla visita propedeutica di conoscenza dell’archivio sono stati ideati percorsi tematici che, attraverso la lettura di carte d’archivio, libri antichi, disegni, piante e fotografie, mettono a fuoco temi ed episodi significati della vita imolese. I docenti con cui si è stabilito un rapporto di fiducia e collaborazione scelgono con crescente convinzione di portare le loro classi in archivio, perché i ragazzi sono chiamati in prima persona nella lettura, nell’analisi e nella comprensione dei documenti che vengono loro proposti.
Dalla prima edizione nel 2002, l’Archivio storico partecipa alla rassegna “Quante storie nella storia. Settimana della didattica in archivio”, promossa dalla Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna, dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari dell’IBC Regione Emilia-Romagna e dal Gruppo di lavoro sulla didattica dell’A.N.A.I. – Sezione Emilia Romagna, con il supporto e la collaborazione delle Province e degli Archivi di Stato dell’Emilia-Romagna. La Settimana della didattica in archivio, che si svolge all’inizio di maggio, è l’occasione per proporre alle scuole a alla cittadinanza incontri e visite dedicati all’archivio, ma è anche l’occasione per presentare pubblicamente il lavoro svolto dalle classi in archivio durante l’anno scolastico.
Il concorso “Io amo i beni culturali” promosso dalla Regione Emilia-Romagna, è stata un’altra importante opportunità per incontrare diverse classi che hanno lavorato con impegno in archivio. “La cultura in verde” – dedicato al Parco delle Acque minerali di Imola – e “Imola express: un tour letterario e artistico tra Imola, Parigi e l’America latina” – dedicato all’imolese Giuseppe Cita Mazzini (1873-1953) – sono stati i progetti, presentati in collaborazione con l’Istituto comprensivo 7 di Imola, risultati vincitori nelle edizioni 2013 e 2014 del concorso.
Il pubblico adulto non viene di certo trascurato. In collaborazione con Università aperta di Imola, dall’anno accademico 2009-2010 l’Archivio storico propone il corso “Racconti d’archivio”, un ciclo di dieci incontri che si propone un modo attivo di fare storia e di interrogarsi sul passato. I partecipanti entrano in contatto con le attività che caratterizzano il mestiere dello storico: la ricerca d’archivio e l’uso delle fonti documentarie. Per chi vi ha preso parte, il corso non è stato solo un modo per conoscere e approfondire la storia della propria città, ma anche il punto di partenza per iniziare e proseguire le proprie ricerche, prendendo dimestichezza con gli strumenti necessari per la ricerca d’archivio.
L’organizzazione di iniziative, visite e incontri in archivio si lega anche a eventi e rassegne che si svolgono a Imola durante l’anno, come il Baccanale, manifestazione dedicata al gusto e all’enogastronomia ormai radicata nel tessuto cittadino che quest’anno giunge alla sua trentunesima edizione.
Archivio storico comunale di Imola
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