In un precedente articolo pubblicato da «Il Mondo degli Archivi» si è argomentato della lotta antitermitica intrapresa in Italia dalla Commissione interministeriale istituita nel 1952, grazie all’approvazione dell’allora Ministero della pubblica istruzione (il ministro era Antonio Segni, 26 luglio 1951-7 luglio 1953, sotto il Governo De Gasperi VII). Tale lotta, voluta fortemente da Alfonso Gallo − fondatore del Regio Istituto di patologia del libro (r.d. 13 settembre 1940, n. 1444) −, e volta a combattere l’espansione di questi temibili nemici dei documenti (dei libri e di altro), fu avviata dalla fine degli anni Trenta sino alla metà degli anni Sessanta.
L’accezione generale, riportata in testa alla voce liberazione in tutti i dizionari e qui ripresa dal Battaglia, fa riferimento alle radici concettuali e storiche della parola: «Attribuzione della libertà, della condizione giuridica di libero a chi si trova in stato di schiavitù e di servitù (o, comunque, di soggezione); emancipazione».
Nel panorama delle numerose attività dedicate allo studio della Resistenza e alla salvaguardia della sua memoria, l’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI ha voluto aggiungere un ulteriore tassello: in occasione del 75° anniversario della Liberazione ha pubblicato il portale Biografie Resistenti, frutto di un progetto che ha come obiettivo il racconto delle storie dei resistenti iscritti all’Azione cattolica italiana.
Il Pantheon degli archivisti sarebbe veramente ben povero se fosse composto soltanto di uomini e donne che hanno speso la propria vita immersi in polverosi faldoni di carte da riordinare o dediti a ponderosi studi di erudizione storica, lontani dalle vicende pulsanti della storia dei loro tempi.